Dipendenza affettiva: come riconoscerne i segnali
LA DIPENDENZA AFFETTIVA
Riconoscere i segnali della dipendenza affettiva
La dipendenza affettiva (love addiction) può esser definita come una forma patologica di amore caratterizzata da assenza di reciprocità all’interno della relazione di coppia. Uno dei due (solitamente la donna) riveste il ruolo di donatore d’amore a senso unico e vede nel legame con l’altro, spesso problematico o sfuggente, l’unica ragione della propria esistenza.
Si tratta di una modalità patologica di vivere la relazione, in cui la persona dipendente si annulla completamente per l’altro. Il terrore di perdere la relazione e l’oggetto d’amore è talmente elevato e insopportabile che, pur di mantenere la relazione, la persona dipendente è disposta a sacrificare qualsiasi bisogno o desiderio personale, fino all’annullamento di sé.
Si tratta di un amore ossessivo e simbiotico, che viene vissuto alla stregua di una droga per la quale si sacrifica qualsiasi spinta evolutiva e ogni altra gratificazione.
La dipendenza affettiva è infatti paragonabile alla dipendenza da sostanze, e ne presenta caratteristiche simili:
- l’ebbrezza: la sensazione di piacere che si prova quando si è con il partner è necessaria per stare bene e si fatica ad ottenerla in altri modi;
- la dose: si ricerca quantità di tempo sempre maggiore da dedicare al partner, riducendo la propria autonomia e i propri spazi;
- l’astinenza: l’assenza o l’allontanamento del partner attiva un elevato stato di ansia e allarme.
Come si può scoprire se si sta amando troppo?
Ecco una lista di segnali che possono aiutare a comprendere se stiamo vivendo una relazione caratterizzata da dipendenza:
- difficoltà a riconoscere i propri bisogni e tendenza a subordinarli a quelli del partner: ignoriamo chi siamo, ci conosciamo poco, i nostri interessi ricalcano quelli di chi ci sta vicino;
- fatica a comprendere i propri desideri: non ci sono progetti che ci stiano davvero a cuore, se non l’unica consapevolezza di voler stare con lui a tutti i costi;
- terrore all’idea di perderlo: si pensa di non poter vivere senza di lui; anche dopo mesi da una rottura non smettiamo di sperare che l’ex chiami o ritorni;
- ci si trova sotto la tutela di qualcun altro: si lascia nelle mani del partner la responsabilità della propria esistenza, della propria felicità, della propria realizzazione personale, ci si sente vuoti se lui non c’è;
- presenza di bassa autostima e poco amore per se stessi;
- ammissione che la relazione è senza speranza, insoddisfacente e autodistruttiva ma non si vuole o si riesce ad interromperla;
- controllo dell’altro e della relazione: si diventa possessivi e gelosi;
- presenza di alti e bassi d’umore, solitamente legati all’umore del partner;
- ansia, che può sfociare anche in attacchi di panico;
- si sperimentano rabbia, depressione e sensi di colpa;
- presenza di altre forme di dipendenza: per esempio cibo, lavoro, cartomanzia.
Se ci si riconosce in alcune delle caratteristiche è possibile che si stia soffrendo di dipendenza affettiva. Questa forma di dipendenza si può combattere ed è possibile cominciare ad amare in modo sano: è necessario concentrarsi sull’amore e la stima per se stessi, imparando a valorizzarsi ma anche chiedendo aiuto a un professionista attraverso un percorso individuale e/o di gruppo che permetta di scoprire le cause che hanno portato a dare troppo amore.